Nasce il 30 agosto 1933 a San Martín, provincia di Buenos Aires Argentina, da una famiglia di origine ucraina la cui tradizione ebraica segna la sua formazione, anche se lui dichiarerà, in età adulta, il suo agnosticismo.
Inizia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni con il professor Enrique Barenboim (padre di Daniel) e da quel momento prosegue gli studi con passione e determinazione per tutta la sua giovinezza.

Tra la fine degli anni ‘40 e inizio ‘50, Luis frequenta i locali musicali della “capitale porteña” che all’epoca viveva un grande fermento culturale, esibendosi in concerto con varie formazioni.

All’età di 19 anni parte con un’orchestra per un tour di concerti in diversi paesi del Sudamerica. Al termine del tour approda in Colombia dove si ferma.
Nei quattro anni passati in Colombia si stabilisce a Cali dove, oltre a svolgere attività concertistica, collabora con il regista teatrale Enrique Buenaventura.

In questo periodo si sposa con Teresa Escobar incontrata in occasione di una trasmissione radiofonica.

Sollecitato dalla personalità intraprendente della moglie Teresa si imbarcano per l’Europa. Il primo approdo è la Spagna dove viene ingaggiato da una compagnia di Flamenco e per un anno lavorerà in un lungo tour. Insofferente al clima politico del franchismo la coppia decide di lasciare il paese per trasferirsi a Parigi dove Luis compie studi di perfezionamento. Nel periodo parigino si esibisce al pianoforte presso teatri e cabaret. E’ lì che nel 1958 nasce il loro primo figlio Daniel, e un anno dopo la secondogenita Estelle.

Nel 1959 viene contattato dal cantante italiano Claudio Villa che gli chiede di accompagnarlo al pianoforte in un tour di concerti, così arriva in Italia, a Roma.

È subito “colpo di fulmine”; la città così come si presentava alla fine degli anni 50 lo fa sentire in un luogo familiare. Viste le difficoltà della vita parigina non esita a chiedere a Teresa, con i due figli ancora piccoli, di raggiungerlo per iniziare una nuova fase della loro vita. Nel 1961 alla coppia nasce il suo terzo figlio Giovanni e nel 1965 la quarta figlia Anna Paola.
Poco dopo si trasferisce nella campagna laziale dove, insieme ad un gruppo di amici, con i quali condivide l’attività artistica, ma anche il desiderio di una vita a contatto con la natura, fonda la cooperativa “La metafisica”.

Nel 1980 si separa da Teresa e si trasferisce nuovamente Roma.

Dal 1960 fino alla fine degli anni ‘70 Luis, che all’epoca si firma come Luis Enriquez, lavora negli studi della RCA e della Fonit Cetra in qualità di autore, arrangiatore e direttore d’orchestra lavorando con molti cantanti tra i quali citiamo: Nico Fidenco Legata a un granello di sabbia, Edoardo Vianello Il capello, Claudio Villa Sono sempre qui, Milva Una storia così, Gianni Morandi Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, La fisarmonica, Se non avessi più te, Rita Pavone Cuore, Il ballo del mattone, Che m’importa del mondo, Gino Paoli La nostra casa, Umberto Bindi Un ricordo d’amore, Il mio mondo, Neil Sedaka La terza luna, Marisa Sannia La mia terra, Ornella Vanoni Tu mi hai baciato l’altra sera, Mina Quando ero piccola, Patty Pravo Come un Pierrot, Riccardo Cocciante Rhythm, Lucio Dalla Il cielo. Claudio Baglioni Sabato pomeriggio, Mia Martini Che vuoi che sia… se t’ho aspettato tanto.

Nel 1973 è autore insieme a Sergio Bardotti del disco I musicanti, ispirato al racconto dei fratelli Grimm e cantato dai Ricchi e Poveri. Nel 1977 Chico Buarque de Holanda cura la versione brasiliana del disco. Successivamente l’opera viene messa in scena in Brasile riscuotendo grande successo di critica e di pubblico.
Nel 1981 esce una nuova edizione del disco cantata da Lucio Dalla, Nicola Arigliano, Ornella Vanoni e Anna Identici.

Con Sergio Endrigo, Bacalov forma un sodalizio quasi ventennale, componendo e arrangiando numerose canzoni del cantautore, tra le quali: Io che amo solo te, Se le cose stanno così, Era d’estate, Canzone per te, Lontano dagli occhi, Elisa Elisa, La Casa, canzone per bambini alla quale seguirà l’uscita di due LP dedicati ad un pubblico giovanissimo, L’arca, dove possiamo ascoltare la voce di Endrigo cantare i brani creati insieme a Vinicius De Moraes e a Sergio Bardotti con i quali Bacalov condivide diversi altri progetti, e Ci vuole un fiore i cui testi furono tratti da poesie di Gianni Rodari.

Negli anni ‘50 Luis comincia l’attività di compositore per il cinema e nel corso della sua carriera firma numerose colonne sonore, tra le quali ricordiamo Il Vangelo secondo Matteo con la regia di Pier Paolo Pasolini, Django di Sergio Corbucci, La Noia e Quien Sabe? di Damiano Damiani, A ciascuno il suo di Elio Petri, L’amica di Alberto Lattuada, Milano calibro 9 di Fernando Di Leo, Questa volta parliamo di uomini di Lina Wertmuller, La congiuntura di Ettore Scola, La tregua di Francesco Rosi tratto dall’omonimo racconto di Primo Levi, Roma bene e Hotel Meina di Carlo Lizzani, Panni sporchi di Mario Monicelli, Una storia semplice, Il consiglio d’Egitto di Emidio Greco.
Parte della colonna sonora scritta da Bacalov per Il Grande Duello, diretto da Giancarlo Santi, è stata utilizzata da Quentin Tarantino nel film Kill Bill. Nel 2012 lo stesso Tarantino utilizza alcuni brani del compositore nel suo film Django Unchained.

Negli anni ‘60 inizia la collaborazione con Franco Giraldi scrivendo le colonne sonore di numerosi film e serie televisive firmate dal regista, ricordiamo La bambolona, La supertestimone, La Rosa rossa, e la Giacca Verde.

Verso la fine degli anni ’70 scrive le musiche per il film La città delle donne di Federico Fellini.

Il quinto figlio Gabriel nasce nel 1983 dalla sua compagna la giornalista Vanja Luksic.

Nel 1996 vince il Premio Oscar per le musiche del film Il postino di Michael Radford e di Massimo Troisi.

Nel 1997 dalla sua compagna, l’attrice Nadia Ferrero, nasce Natalia la sua sesta ed ultima figlia.

Negli anni ‘70 compone le musiche, curandone anche gli arrangiamenti, di alcuni gruppi del rock progressivo italiano. Nel 1972 viene pubblicato l’album Concerto Grosso per i New Trolls. Una prima versione della suite, anch’essa suonata dai New Trolls, era la colonna sonora scritta per il film La Vittima Designata diretto da Maurizio Lucidi.

Nello stesso anno viene pubblicato il disco Preludio tema variazioni canzona, colonna sonora del film Milano Calibro 9 diretto da Fernando Di Leo, scritta da Bacalov e suonata dagli Osanna, gruppo di Napoli di progressive rock. Nel 1973 esce Contaminazione, disco di rock progressivo sinfonico realizzato in collaborazione con il gruppo Il Rovescio Della Medaglia.

Tra gli anni ‘60 e ‘70 compone Desbandes con la collaborazione del sassofonista Gato Barbieri e nello stesso periodo con il Pittore Edolo Masci crea un’installazione audiovisiva dalla quale nasce il disco Pitturamusica.

Luis è rimasto sempre legato alla musica classica e folclorica sudamericana, ed in particolar modo al tango, che ha studiato e ascoltato sin da piccolo alla radio, alla televisione e dal vivo nei locali di Buenos Aires. L’influenza del tango si può sentire chiaramente nella sua produzione musicale, tanto nelle composizioni classiche che in varie colonne sonore.

Nella sua attività di compositore scrive nel 2000 Misa Tango per soli coro e orchestra, diretta in prima esecuzione da Myung-Whun Chung a Roma con l’orchestra e il coro della Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il CD è stato prodotto dalla Deutsche Grammophone.

Misa Tango. Opera concepita da Luis Bacalov. Direttore Myung-Whun Chung. Plácido Domingo baritono. Héctor Ulises Passarella bandoneón

Nel 2004 scrive l’opera Estaba la madre commissionata dal Teatro dell’Opera di Roma, uno “Stabat Mater” laico che tratta il tema delle madri dei desaparecidos argentini durante il regime militare di Videla.

Dal 2000 compone i seguenti concerti: Concerto Per Pianoforte e Orchestra, Porteña concerto per due pianoforti e orchestra, Concerto per violino e orchestra, Triple Concerto per soprano, bandoneón, pianoforte e orchestra.
Compone inoltre Tangana Ostinato per due pianoforti, Astoreando per formazioni cameristiche ed orchestrali, Tanghitud 4 per varie formazioni cameristiche, Baires Concerto per pianoforte solo, Baires 1 Suite per pianoforte, bandoneón e orchestra.

Realizza vari arrangiamenti di opere di Astor Piazzolla, come: Libertango per pianoforte solo e per varie formazioni cameristiche ed orchestrali, e Cuatro Estaciones Porteñas per violino solista, clavicembalo e orchestra d’archi.

Nel luglio 2008 inaugura la Settimana Musicale Senese con l’opera-balletto Y Borges Cuenta Que su libretto di Carlos Sessano, Alberto Muñoz e Luis Bacalov, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, coreografia di Anna Paola Bacalov e scene di Tango di Alex Cantarelli. Scrive e mette in scena Baires Concerto e Mi Buenos Aires Querido per la regia di Carlos Branca. Nel luglio 2014 partecipa al Ravello Festival con lo spettacolo Con El Respiro Del Tango interpretato dall’attore Michele Placido per la regia di Carlos Branca.

Nella sua attività sinfonica è stato direttore principale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto, titolare del corso di Composizione di musica per film presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, docente presso l’Accademia di cinema ACT MULTIMEDIA di Cinecittà a Roma.

Durante la sua lunga attività concertistica, sia come direttore d’orchestra che come pianista, propone programmi di musica folclorica, tanghi tradizionali e di Piazzolla, brani tratti da colonne sonore sue, come Seducción del film Assasination Tango, brani di colonne sonore di altri compositori come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Ennio Morricone.

Ha suonato con varie formazioni cameristiche, tra le quali in duo con il Pianista Alberto Pizzo, con il violinista Andrea Cortesi e con il flautista Massimo Mercelli. Fonda un quartetto con al contrabbasso Giovanni Tommaso, alla batteria e percussioni Daniel Bacalov, al bandonéon Héctor Ulises Passarella e successivamente Juanjo Mosalini e Gianni Iorio, presentando un repertorio di tango e jazz. Negli ultimi anni della sua carriera concertistica promuove il progetto “3 Piano Generations”, offrendo un repertorio tra Jazz, tanghi, musica classica e colonne sonore che vede ai tre pianoforti lui, Alberto Pizzo e alternarsi nei diversi concerti Stefano Bollani, Danilo Rea e Rita Marcotulli.

Per la colonna sonora del film Il Postino riceve numerosi premi e candidature: il Premio Oscar dell’Accademia of Motion Pictures Arts and Science, il David di Donatello, il Globo d’Oro della Stampa Estera in Italia, il Nastro d’Argento dell’Associazione dei Critici Cinematografici, il Premio Bafta della British Academy for Film and Television Arts, il Premio “Nino Rota”.

Luis ci lascia il 15 novembre 2017, all’età di 84 anni.