La Misa Tango è un’opera come nessun’altra mai scritta prima. Concepita da Luis Bacalov, l’opera si basa sull’ordinario latino della messa cattolica ma scritto in spagnolo. Misa Tango combina in un’unità elementi disparati fondendo generi musicali diversi, creando una trama musicale nostalgica ma gioiosa, sottolineando il carattere proprio del Tango. Voci soliste e ritmiche strumentali, bandoneón e violino solista, grandi citazioni. Verdi è il primo pensiero che viene in mente quando il ritornello inizia il Kyrie, e il Gloria che lo segue ha forti echi di Bernstein segnato come “Tempo di Milonga”, alle percussioni molto pronunciate del Credo, Misa Tango è tutto questo: un’opera completa, emozionante, sempre attuale.
«Questo lavoro si avvale del testo del’Ordinario spagnolo della Messa articolato nelle tradizionali cinque parti cantate: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei. La motivazione principale di non utilizzare integralmente il testo dell’Ordinario, che comunque ha dei precedenti storici, è stata dettata dall’aspirazione – utilizzando una forma artistica di grande tradizionc spirituale e musicale – di allargare la partecipazione a persone che non abbiano necessariamente le stesse credenze, sottolineando gli aspetti del Dio della Messa che sono comuni a Cristiani, Ebrei e Musulmani. E’ questa, peraltro, la stessa aspirazione che governa la ricerca del dialogo e l’avvicinamento e comprensione fra genti e fedi diverse. Il lavoro si inserisce tra le varie Messe e composizioni a carattere religioso scritte tenendo presenti tradizioni musicali popolari: in questo caso tanghi, milonghe e candombi (le cosiddette “musiche Rioplatensi”). Anche se, dopo il successo del Tango in Europa e negli Stati Uniti questa “musica – poesia – ballo” nata nei bassifondi ha fatto la sua scalata sociale, certo è che è stata sempre considerata come qualcosa veicolante sensazioni ed emozioni “di dubbia purezza”. Controcorrente ho sospettato che “il pensiero triste che si balla” (Ernesto Sabato ), “il peccaminoso Tango”, contenesse in sé un potenziale espressivo “sublimabile”. E’ questa via che ho tentato di percorrere, utilizzando un linguaggio musicale schietto e semplice dove il canto (soli e coro) è anche Fede, gli interludi strumentali Meditazione ed il bandoneón , strumento principe del Tango, anche simbolo di un particolare umanità, “il porteño”, “el rioplatense”, picaresco e triste, arrogante ed umile, che si confronta con I’Immenso e la Divinità.”
“Rricordo che mentre stavo scrivendo, in alcuni momenti particolarmente intensi, avevo la sensazione che qualcosa che era altro da me mi stava guidando la mano. Rimasi profondamente impressionato. L’arte occidentale è così impregnata di sacro che è impossibile non fare i conti con la trascendenza. Nella mia vita ho sentito il bisogno di entrare attraverso la musica in contatto col divino, e l’ho fatto. Semplicemente. Io ho un grande rispetto per la figura di Gesù, c’è qualcosa che mi sconvolge nel suo messaggio»
Luis Bacalov
Genere: classica -tango
Misa Tango:
1. Kyrie
2. Gloria
3. Credo
4. Sanctus
5. Agnus Dei
6. Tangosaín
Luis Bacalov
7. Adiós Nonino
Astor Piazzolla, orchestrazione Luis Bacalov
8. Libertango
Astor Piazzolla, orchestrazione Luis Bacalov
Ana Maria Martinez mezzosoprano
Plácido Domingo baritono
Héctor Ulises Passarella bandoneón
Coro e Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore Myung-Whun Chung
Credits Silvia Lelli
Kyrie
Credo
Sanctus